Venture Capital e Private Equity italiani:
gli evaluation criteria e le differenze tra soggetti pubblici e privati
Gli investitori in capitale di rischio hanno assunto negli ultimi vent’anni un ruolo assolutamente di primo piano anche nell’economia italiana. Proprio a partire dagli anni Novanta, infatti, il numero dei venture capital e dei private equity è cresciuto notevolmente e, con esso, anche i capitali investiti e la quantità di aziende che hanno beneficiato di questa particolare forma di finanziamento.
Lo stesso soggetto pubblico ha avviato, spesso attraverso le finanziarie regionali, dei programmi di supporto alla crescita e allo sviluppo delle economie locali basati non soltanto sui tradizionali finanziamenti agevolati a titolo di debito o addirittura a fondo perduto, ma anche su interventi diretti nel capitale delle società, con la conseguente acquisizione di partecipazioni societarie.
Di particolare interesse, in quest’ottica, può essere cercare di comprendere quali sono gli aspetti principali presi in considerazione dai venture capital e private equity italiani durante il processo di selezione degli investimenti e se esistono delle differenze tra operatori pubblici e privati nel modus operandi e nell’importanza attribuita ai vari evaluation criteria.
L’indagine condotta ha, così, messo in luce aspetti interessanti sia per quanto riguarda gli investitori in capitale di rischio italiani sia in relazione alle differenze esistenti tra i venture capital e private equity pubblici o misti e quelli privati.